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La storia dell’Abarth raccontata dai protagonisti

L'Abarth, si sa, costituisce una parte di grande rilievo nella storia italiana, sportiva e no. Ed è importante che qualcuno abbia voluto ripercorrerne le vicende, fissando oggi sulla carta quello che, altrimenti, si rischierebbe di perdere: perché è qualcuno che, quei momenti, li ha vissuti in prima persona, come parte integrante del team protagonista del volume “Fiat Abarth. Reparto Corse Rally”. Emanuele Sanfront, infatti, non solo è stato per molti anni una delle colonne della redazione di Quattroruote, ma ha anche corso con le Abarth, in particolare la 124 e la 131, conquistando nel 1975 il titolo italiano rally come co-driver del compianto Bobo Cambiaghi. Da qui, il valore aggiunto del libro, edito da Giorgio Nada (280 pagine con centinaia di foto, a un prezzo di 50 euro): un percorso sul filo della cronaca sportiva, ma la cui ossatura è fatta dai ricordi dell'autore e dei protagonisti di quel mondo, purtroppo oggi scomparso, tra emozioni e aneddoti di piloti, navigatori, manager, ma anche tecnici e meccanici, giganti misconosciuti di un'epoca ancora eroica dei rally.

La storia. L'avventura dell'Abarth in questa specialità inizia grazie agli equipaggi privati negli anni 60, ma prende una piega diversa con la discesa in campo ufficiale della Fiat nel '70: un anno più tardi, la Casa torinese ne completa l'acquisizione, unendo i destini sportivi dei due marchi. Prende così il via la scalata al successo, prima con i titoli italiani ed europei rally, poi con la conquista di quelli mondiali del '77, '78 e '80. Un'epoca d'oro per i colori nazionali, che solo la Lancia, qualche anno più tardi, tornerà a rinverdire, prima che su quel mondo cali il sipario per i marchi tricolori. Nella pagine del libro si scoprono i segreti di quelle vittorie: l'organizzazione del Reparto Corse, la struttura del team, i metodi di lavoro, i test, le gare e i risultati dei quattro modelli utilizzati in quegli anni, la 124 Sport Spider, la 124 Abarth, l'X1/9 Prototipo e la 131. Tutti, naturalmente, firmati dall'Abarth.

Emilio Deleidi




Immagine Quattroruote


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