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Classe A e B, la strategia "Luxury" parte da qui

Non usciranno di scena a breve, né la Mercedes Classe A né la Classe B. La compatta dalle mille vite, iniziate esattamente un quarto di secolo fa con la prima monovolume di Stoccarda, incornata dall'alce (la famosa prova di stabilità che quasi la uccise in culla, ma che poi la trasformò nella prima piccola con l'Esp di serie), l'auto che oggi viene messa in discussione nelle recenti strategie del Gruppo, si concede un altro giro di giostra con questo facelift. Come la sorella maggiore, da lei derivata, Classe B. Nonostante il cambio di strategia della Mercedes, ci sarà ancora spazio per le cosiddette entry level. Ma saranno un po' meno “entry”. Se la prima versione, prodotta fino al 2005 (in codice, la W168) ha conquistato oltre 1,1 milioni di clienti e ha fatto apprezzare il marchio al pubblico femminile (in particolare nel nostro mercato), ora non è tempo di espandere la clientela pescando “in basso”. Al contrario, l'obiettivo è aumentare i margini, come stanno facendo tutte le Case sfruttando l'ondata delle elettriche, coi loro prezzi gonfiati inevitabilmente dalle batterie. Ma in Mercedes, di più. Dei contenuti due modelli, abbiamo già scritto tutto. Rivediamo, però, quello che sta alla base delle scelte di Stoccarda.

World première a Milano. Appuntamento alla Merbag (che sta per Mercedes-Benz AG, la società svizzera che controlla l'ex filiale meneghina dal 2017), la mega concessionaria alle porte di Milano, nella cittadella dell'auto di via Gallarate. Si tratta a tutti gli effetti di una anteprima mondiale, perché il restyling dei due modelli non è ancora stato rivelato in nessun altro Paese. Curioso, però, che l'unico altro mercato in cui è previsto un evento per la stampa sia la Francia. In Germania e negli altri Paesi europei, le novità saranno soltanto protagoniste di campagne di comunicazione. La spiegazione è semplice: lo spostamento verso l'alto, negli altri mercati principali, è già cosa fatta. Da noi, questi modelli rappresentano “volume” nelle vendite del marchio. Quindi sono altamente strategici. Parola che ritorna molte volte, scusate la ripetizione. La principale novità, come già accennato, è infatti la ridefinizione strategica sul periodo 2019-2026, con parola chiave “Luxury” in tutti i principali segmenti di mercato (“Top-end”, “Core” e “Entry”). E questo si sapeva. Ma soltanto ora, con la decisione confermata di tenere in vita Classe A e B ristilizzate, la strategia entra nel vivo, sul gradino d'ingresso della gamma. Producendo, sul mercato italiano, un effetto piuttosto dirompente.

Solo automatiche e ibride. Sulle nuove Classe A e B spariscono le versioni manuali (che comunque, in Italia, rappresentavano il 10% circa dell'immatricolato, principalmente destinate a rent-a-car e flotte aziendali, pochissimo ai privati) e tutti i motori benzina diventano mild hybrid. Con la conseguenza che i rispettivi prezzi medi di vendita saliranno dell'8-10% (ma su questo, in attesa dei listini che saranno rivelati il 25 ottobre, si possono soltanto fare congetture). In più, con la nuova strategia di vendita, si razionalizzano gli optional. In poche parole, i concessionari spingeranno sulle nuove sette versioni invece che sull'acquisto di singoli accessori: in questo modo, spiega Maurizio Zaccaria, direttore vendite MB Cars Italia, "il valore residuo delle vetture di seconda mano dovrebbe rimanere più alto, perché le versioni hanno un peso nelle quotazioni dell'usato, mentre gli optional singoli non vengono considerati". Cosa utile per i noleggiatori, per i quali il remarketing è sempre più importante anche nella scelta dei modelli da offrire alle aziende. E a proposito di flotte aziendali – ma anche di clienti privati – su questi modelli resta fortissima la quota del turbodiesel. "I nostri motori a gasolio, i 2.0 quattro cilindri introdotti nel 2016, avranno ancora un ruolo preminente: siamo stati gli ultimi a crederci e a investire molto sul loro sviluppo, oltre tre miliardi di euro, come ci ha riconosciuto la Bosch, e ora possiamo continuare a proporli sulle nostre vetture", conclude.

Mercedes o… Kia? Per il momento, almeno, è risolto il mistero che aleggiava sul futuro delle Mercedes entry-level. La fine della dinastia di Classe A e B, della quale si mormorava, è sul breve termine scongiurata. Una porta di ingresso al mondo Mercedes attraverso il segmento C continuerà a esistere, ma, come avevamo anticipato, in qualche modo, è destinata a restringersi. Non solo all'insegna solo dell'elettrico ma anche, se non soprattutto, a causa di un'attenzione crescente per le fasce di mercato più alte e redditizie. E per distinguersi, in maniera ancora più netta, dalle offerte di Case come quelle coreane, cresciute moltissimo nella qualità, e ormai pronte a insidiare il primato dei marchi europei, anche di quelli più blasonati, in questo segmento. Una curiosità, in questo senso, arriva dall'onnisciente Google… pare che tra le ricerche online dei clienti, molte passino dai preventivatori Mercedes per poi atterrare su altri marchi ben distanti dalla Stella, come Kia. Ecco, con l'asticella dei generalisti che si alza significativamente verso l'alto, Stoccarda punta a rimarcare le distanze e tornare esclusiva, anche nel segmento C. D'altra parte, se quattro delle nuove sette versioni si chiamano “Exclusive”…




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