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Dalla Futurista alla Safarista, i restomod di Automobili Amos

Era il settembre 2018, e sotto i riflettori del Grand Basel faceva bella mostra di sé una Lancia Delta Integrale un po' particolare, con sole tre porte e un marchio nuovo, tutto giallo, che campeggiava sulla calandra: AA, ovvero Automobili Amos. La Delta Futurista è stato il primo restomod dell'azienda fondata nel 2016 da Eugenio Amos e Carlo Borromeo, car designer di lungo corso.

La resurrezione del mito. La base di partenza è una HF Integrale. Da lì, tecnici e artigiani realizzano – sostanzialmente a mano e quasi totalmente in Italia – la carrozzeria e gli organi della Futurista: la prima è fatta di componenti d'alluminio e carbonio, con il telaio adeguatamente “fazzolettato”, sulla scia di ciò che facevano le officine Abarth di Corso Marche, a Torino, per rinforzare la struttura delle Delta da corsa, di Gruppo A. Le sospensioni sono a doppio quadrilatero, mentre gli ammortizzatori sono Bilstein a controllo elettronico. Il motore è stato aggiornato con una centralina ad hoc e un kit di potenziamento sviluppato dalla Autotecnica: impianto di scarico sportivo, intercooler maggiorato, nuovi radiatori acqua e olio. La potenza è salita così a 330 cavalli, che devono muovere una massa di 1.250 chili.

La variante Safarista. L'ispirazione arriva dalle Delta HF Integrale preparate per il Rally Safari (celebre la vittoria di Miki Biasion e Tiziano Siviero nell'edizione 1988). Pur non vantando le vistose protezioni esterne per salvaguardare la carrozzeria da eventuali incontri ravvicinati con gli animali della savana, la Delta Safarista di Automobili Amos è stata adeguatamente rialzata e dotata di pneumatici tassellati, paraspruzzi di plastica e copricerchi di carbonio sulle ruote anteriori. Infine, sono arrivati differenziali e cambio sequenziale di derivazione motorsport, assetto regolabile, protezioni sottoscocca e impianto di raffreddamento modificato. La plancia è sostituita da un moderno display (nelle immagini si può vedere la scritta "Levati" già usata sulla Futurista per attivare gli abbaglianti), mentre sedili, cinture e leva del cambio sono specifici, così come il comando verticale del freno a mano idraulico. Per avere uno dei dieci esemplari previsti, bisogna essere pronti a firmare un assegno di 570.000 euro.




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